La Congregazione Generale 36 è stata convocata nel mese di dicembre del 2014 dall’attuale padre generale, Adolfo Nicolás. In precedenza, in una sua lettera del 20 maggio dello stesso anno, il padre generale aveva già annunciato alla Compagnia che ara giunto alla convinzione personale che fosse suo dovere prendere le misure necessarie per presentare le mie dimissioni alla Congregazione Generale. In quella stessa lettera aveva invitato l’intera Compagnia a “entrare in un processo di profondo e autentico discernimento spirituale della nostra vita e la nostra missione”. Ha aggiunto: “Papa Francesco ha chiamato tutta la Chiesa a un profondo rinnovamento, a guardare i grandi bisogni e le speranze della Chiesa e del mondo, possiamo anche noi assumere con gioia questo invito”.
La sessione plenaria della Congregazione Generale 36 inizierà a Roma il 2 ottobre 2016. All’inizio dello scorso mese di luglio, come parte del lavoro di comunicazione per la congregazione generale, Antonio Spadaro ha intervistato padre Adolfo Nicolás con l’intenzione di promuovere e diffondere le intuizioni e messaggi del Padre Generale in uscita.
Nell’intervista – pubblicata congiuntamente dalle maggiori riviste culturali dei gesuiti in Europa – è possibile vedere l’enfasi e gli accenti che hanno portato l’attuale padre generale a convocare la congregazione.
Oltre a scegliere un buon generale, quello che Adolfo Nicolás si aspetta da questa congregazione è che sui faccia un “discernimento su come migliorare il nostro servizio alla Chiesa e al Vangelo, come S. Ignazio avrebbe fatto.” Ecco perché”, continua il padre generale, “il mio desiderio è che il frutto della Congregazione sia una migliore vita religiosa nello spirito del Vangelo e una rinnovata capacità di immaginazione”.
Nel dialogo con Spadaro si può apprezzare la straordinaria sensibilità di padre Nicolás verso il cambiamento, per accogliere con più libertà le nuove necessità della Chiesa e le sfide del mondo di oggi. “Abbiamo bisogno di audacia, fantasia e coraggio per affrontare la nostra missione come parte della missione più ampia di Dio nel nostro mondo. Spero che anche papa Francesco indirizzi alla Congregazione i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni”.
L’intervista, piena di riferimenti e intuizioni di fondo di questi otto anni di generalato di padre Nicolas, sottolinea la necessità di un nuovo linguaggio per la missione, il linguaggio della saggezza, “il risultato di un pensiero aperto e incompleto, e la fede in grado di riconoscere il Signore dovunque egli vuole essere trovato, non dove la nostra routine va a cercarlo”.
L’intervista è in corso di traduzione in diverse lingue, ora disponibile in francese, spagnolo, tedesco e italiano.