Nel giorno dell’elezione del futuro generale, gli elettori si riuniscono per celebrare l’eucarestia; invocano nuovamente lo Spirito Santo perché li ispiri al momento del voto, che inizierà immediatamente dopo la celebrazione.
Quest’anno la messa sarà celebrata dal p. James Grummer, che svolge il ruolo di vicario generale della Compagnia in seguito all’accettazione delle dimissioni del p. Nicolás e fino all’elezione del nuovo superiore generale. L’ammonizione iniziale del celebrante proclama chiaramente l’intenzione con cui i gesuiti sono riuniti: in questo anno santo, durante il quale la Chiesa intera è chiamata a vivere la grazia e la tenerezza della misericordia di Dio, noi siamo invitati a pregare senza sosta lo Spirito Santo affinché favorisca l’unità dei cristiani e ci doni il coraggio di spingerci avanti, al largo, domandando l’intercessione dei nostri beati martiri, battezzati nel sangue per amore di Cristo e della sua Chiesa.
La liturgia della parola è chiaramente segnata dalla centralità dello Spirito Santo. Nella prima lettera di san Paolo ai Corinzi, l’apostolo ricorda che i doni di grazia sono molteplici ma che è sempre il medesimo Spirito ad agire. In fin dei conti, «ciascuno riceve il dono di manifestare lo Spirito in vista del bene di tutti». Per quanto riguarda il vangelo, esso ci porta nel cenacolo, nel momento in cui i discepoli sono riuniti in preghiera. Essi sono bloccati dalle paure, ma Gesù appare loro e dice: «La pace sia con voi». E aggiunge: «Ricevete lo Spirito Santo».
Vi invitiamo quindi a pregare, in unione con i membri della congregazione, con la preghiera universale che verrà usata per questa celebrazione. La potete trovare qui.
Al termine della celebrazione gli elettori faranno ritorno, in silenzio, nell’aula in cui, dopo un’ultima ammonizione di un “assistente ad providentiam”, p. Lisbert D’Souza, inizierà la votazione in vista dell’elezione del nuovo generale dei gesuiti.