Finora avrete probabilmente letto molto sulla “murmuratio”, il processo che facciamo noi gesuiti in preparazione dell’elezione di un nuovo superiore generale. Sono sicuro che molto di quanto avete letto finora vi avrà ispirato, vi avrà perfino dato un forte senso di timore reverenziale di fronte all’opera dello Spirito. Quello che sto per scrivere sarà un po’ diverso. Non nego, nemmeno per un istante, che lo Spirito sia al lavoro, ma vorrei collocare tutto nel giusto contesto, un contesto puramente umano.
Domenica alcuni di noi si sono messi seduti e hanno passato in rassegna i profili dei 215 membri, preparando una breve lista di persone da incontrare assolutamente. Per la stragrande maggioranza, questa era la prima esperienza; c’era sicuramente un po’ d’ansia, ma niente poteva prepararmi a ciò che è accaduto in seguito. Non appena il vicario generale ha completato la sua esortazione, è iniziata la corsa ai primi appuntamenti. Dopo cinque minuti dall’inizio delle murmurationes alcuni di noi già stavano prendendo appuntamenti per il terzo giorno; altri, più reticenti, sedevano in silenzio in attesa del loro turno. Non mi lamento, non voglio dare la colpa a nessuno, nessuno mi ha impedito di partecipare a questa corsa, ma il pensiero che mi è venuto è che non ci sia nulla di “spirituale” in questo: è così mondano quello che sta succedendo, quasi come ciò che succede nello showroom di Apple o di Samsung quando viene messo in vendita un nuovo prodotto. Non crediate neanche per un momento che stia negando l’opera dello spirito, tutt’altro. Sto solo sottolineando che lo Spirito non passa al di sopra della natura umana, bensì funziona attraverso di essa – attraverso la nostra carne.
Ora abbiamo terminato due giorni di “murmuratio”. Qualità desiderabili, speranze e sogni per la Compagnia cominciano a ripetersi nelle conversazioni. Alcuni nomi stanno pian piano emergendo (ovviamente non lo sapremo fino a venerdì). Poi ci sono alcuni che non ho ancora incontrato, provenienti da diversi contesti socio-culturali, diversi punti di vista… sono quelle voci ai margini, che nessuno si è precipitato a sentire. Ci siamo incontrati in piccoli gruppi la scorsa settimana e abbiamo condiviso molti punti di vista differenti. Ma l’incontro uno a uno, noi tre insieme, è un’esperienza diversa… (I miei calcoli matematici funzionano: 1 + 1 = 3, due gesuiti che insieme ascoltano lo Spirito Santo).
Non vedo l’ora di continuare le “murmurationes” proprio per ascoltare altre voci provenienti dai margini. Spero che aiutino, in modo considerevole, a mettere in dubbio quelli che sembravano essere i candidati di un paio di giorni fa. Una delle aspettative per venerdì mattina, il giorno dell’elezione, è che ci presentiamo con la mente aperta, dopo aver raccolto tutte le informazioni possibili nei quattro giorni di “murmuratio” ed entriamo così nella fase di elezione lasciando che sia lo Spirito a muovere la penna sulla scheda elettorale.