La ricerca di modalità di governo adatte ai tempi è un impegno che riguarda molte organizzazioni, pur differenti per natura e dimensioni. Vediamo quanto sia faticoso trovare soluzioni convincenti anche sul piano politico, in un mondo in cui lo Stato-nazione mostra la sua insufficienza nel far fronte a rapidi cambiamenti sociali e a fenomeni che superano le frontiere dei singoli Paesi. Anche la congregazione generale 36 ha dedicato qualche giorno a esaminare se gli assetti di governo della Compagnia di Gesù corrispondono alla missione che vuole portare avanti oggi.
Certo, il governo della Compagnia non si può equiparare a quello di qualunque altra organizzazione multinazionale.
La sua ragion d’essere è spirituale e il suo obiettivo è quello di promuovere relazioni umane più giuste, più compassionevoli, più pacifiche, secondo la prospettiva del vangelo di Gesù Cristo, sia sul piano interpersonale, sia su quello strutturale. Il governo quindi è segnato nel suo stesso modo di organizzarsi e di procedere dalla specificità di questo obiettivo: l’autorità è strettamente collegata alla fraternità, l’obbedienza al discernimento, gli aspetti esecutivi a quelli interiori, le funzioni ai significati. Come ha detto il padre generale in un dialogo intenso e profondo che ha avuto con l’assemblea: “non c’è missione senza missionario: entrambi vanno curati insieme“.
Due punti importanti su cui ci si è in particolare soffermati sono stati il ruolo delle Conferenze “continentali” e la partecipazione di coloro che con noi condividono la missione, anche non appartenendo alla Compagnia. Sul primo punto è emersa l’esigenza di chiarire sempre meglio la funzione delle Conferenze e dei loro presidenti: sono di aiuto nel coordinamento fra i provinciali e nella pianificazione apostolica, e potranno trarre vantaggio da una migliore comunicazione con il padre generale. Quanto al secondo punto, si è evidenziata l’importanza di coinvolgere nel processo decisionale coloro che collaborano con noi, in proporzione alle responsabilità assunte, e di un accompagnamento sia formativo sia personale.
Non tutte le domande hanno trovato risposta, ma molti punti sono stati chiariti o almeno impostati perché il padre generale possa esplorare soluzioni che, sulla base di assetti che hanno mostrato la loro saggezza per secoli, ne valorizzi la flessibilità, tenendo conto della novità del contesto storico e delle esigenze della missione .